La responsabilità dei produttori nella tutela del made in Italy

Lauretta: “Il pomodoro è un’eccellenza italiana per antonomasia”

Da sx: Giuseppe Busacca, PD Harmoniz Italia, Sammy Lauretta, Mimmo Roccasalvo, Sales rep Harmoniz Italia

“Noi produttori della zona di Pachino abbiamo una grossa responsabilità, perché esportiamo prodotti d’eccellenza e teniamo alto il buon nome del made in Italy attraverso i pomodori che produciamo”, afferma Sammy Lauretta, titolare dell’azienda agricola Lauretta Salvatore, in una testimonianza raccolta direttamente sul campo dai tecnici della ditta Harmoniz.

“Il nostro territorio è tradizionalmente orientato alla qualità – aggiunge Lauretta – storicamente garantita dalle caratteristiche pedoclimatiche uniche del nostro areale. Mantenere elevati standard qualitativi oggi, significa produrre un prodotto buono, sano e sostenibile. Far convergere questi tre elementi, tuttavia, diventa di anno in anno più complesso. Ne abbiamo fatto esperienza diretta questo inverno.”

L’azienda agricola Lauretta si estende cumulativamente su una superficie di circa 3 ettari, tra Ispica e Pachino, e produce specialità colorate di pomodoro fuori suolo. Qui si producono inoltre pomodori rossi nei segmenti midi-plum, datterino e ciliegino, destinati al mercato interno e all’export in tutta Europa (prevalentemente in Polonia, Paesi Bassi, Gran Bretagna, Francia), commercializzate attraverso diverse piattaforme.

“Credo che questo inverno – continua l’intervistato – ci abbia insegnato qualcosa in più: la resistenza al ToBRFV è imprescindibile, ma non è sufficiente. La pianta deve essere rustica e deve adattarsi a un clima siciliano che sta cambiando rapidamente, con estati sempre più calde, inverni sempre più umidi ed escursioni termiche notevoli. Lo abbiamo visto tra novembre e dicembre 2022, e potranno confermarlo probabilmente i produttori di midi-plum, segmento che forse più di ogni altro ha sofferto lo stress dovuto alle alte temperature e la conseguente umidità, con drastiche riduzioni di resa dovute a batteriosi e botriti”.

Midres F1, midi-plum resistente al ToBRFV

“Fortunatamente, la nostra produzione di midi-plum, così come quella di datterino e di colorati, ha mantenuto ottimi livelli qualitativi e una resa regolare, nonostante il ToBRFV e le condizioni climatiche descritte – precisa il produttore – Questi risultati si devono in larga parte a un attento lavoro di selezione varietale, iniziata l’anno scorso e proseguita quest’anno”.

“in questa stagione avevo in prova tre varietà di midi-plum, tutte e tre volutamente testate su panetti in fibra di cocco esausti, già utilizzati per tre cicli di pomodoro – ha rivelato l’imprenditore – Con due di queste ho subito una perdita produttiva pari quasi al 100%, ritrovandomi a dover estirpare circa 2.000 mt di piante in serra. L’unica varietà che ha resistito sia alle condizioni climatiche sopra descritte sia alla diffusione di fitopatologie è stata Midres F1 (ex TT-633) della Harmoniz, trapiantata il 25 settembre 2022; abbiamo gestito la varietà con facilità, e la pianta non ha subito stress eccessivi durante il periodo invernale, rivelandosi poco sensibile anche a malattie fungine e batteriosi”.

Sempre della Harmoniz avevamo in prova anche diverse specialità colorate e il mini-plum Basoche F1; quest’ultimo è un ottimo datterino che, oltre ad essere resistente al TyLCV e al ToBRFV, è resistente anche a batteriosi e cladosporium, resistenze importanti per chi, come me, trapianta a settembre e deve affrontare l’umidità autunnale. Anche i colorati si sono distinti rispetto alle altre varietà in produzione per l’ampio pacchetto di resistenze nonché per l’ottima adattabilità al nostro clima, come già detto caratterizzato da forti sbalzi climatici.